• ETTORE
    Ah, se potessi
    essere un immortale, senza vecchiezza per sempre.
    Iliade, Einaudi, Torino 19743.

    EUMEO A ODISSEO
    Anche dei mali, passato il tempo, si gode.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    ATENA A TELEMACO
    Certo, la morte crudele nemmeno gli dèi
    possono allontanarla da un uomo, anche amato, nel giorno
    che Moira funesta di morte lungo strazio lo colga.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    GLAUCO A DIOMEDE
    Come stirpi di foglie, così le stirpi degli uomini;
    le foglie, alcune ne getta il vento a terra, altre la selva
    fiorente le nutre al tempo di primavera;
    così le stirpi degli uomini: nasce una, l’altra dilegua.
    Iliade, Einaudi, Torino 19743.

    EURINÒME A PENELOPE
    È gran male affliggersi senza misura né fine.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    ODISSEO AI FEACI
    Facili all'ira sopra la terra siamo noi stirpi umane.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    NESTORE
    Gli dèi non danno mai tutte le cose insieme ai mortali.
    Iliade, Einaudi, Torino 19743.

    PENELOPE A ODISSEO
    Gli umani han vita breve.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    AGAMENNONE A PRIAMO
    I dolori
    Lasciamoli dentro nell’animo, per quanto afflitti:
    nessun guadagno si trova nel gelido pianto.
    Gli dèi filarono questo per i mortali infelici:
    vivere nell’amarezza; essi invece son senza pene.
    Iliade, Einaudi, Torino 19743.

    ATENA A TELEMACO
    In verità pochi figli sono simili al padre
    i più son da meno, pochi migliori del padre.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    PENELOPE A EUMEO
    Misero il povero che si vergogna!
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    ACHILLE A ODISSEO
    Muore chi non fa nulla come chi molto s'adopra.
    Iliade, Einaudi, Torino 19743.

    NARRATORE
    Sonno, fratello della Morte.
    Iliade, Einaudi, Torino 19743.

    ODISSEO AD ALCINOO
    Niente è più dolce della patria e dei padri,
    anche se uno, lontano, in una casa ricchissima
    vive, ma in terra straniera, lontano dai padri.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    ZEUS
    No, non c'è nulla più degno di pianto dell'uomo,
    fra tutto ciò che respira e cammina sopra la terra.
    Iliade, Einaudi, Torino 19743.

    AGAMENNONE
    No, non è un bene il comando di molti: uno sia il capo.
    Iliade, Einaudi, Torino 19743.

    ACHILLE A ODISSEO
    Non lodarmi la morte, splendido Odisseo.
    Vorrei esser bifolco, servire un padrone,
    un diseredato, che non avesse ricchezza,
    piuttosto che dominare su l'ombre consunte.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    EPEO
    Non può un uomo aver piena esperienza in tutte le cose.
    Iliade, Einaudi, Torino 19743.

    ODISSEO AD ANFÌNOMO
    Nulla nutre la terra più meschino dell'uomo,
    fra tutto ciò che respira e cammina sopra la terra.
    Pure mai pensa che un giorno potrà vincerlo un male,
    fin che gli dèi gli dàn forza e le ginocchia son agili;
    quando, poi, lutti gli dèi beati gli dànno,
    anche questi sopporta, sia pure a malgrado, con cuore costante:
    perché così è la mente degli uomini sopra la terra,
    come l'ispira di giorno in giorno il padre dei numi e degli uomini.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    ODISSEO A EUMEO
    Ogni uomo gode di cose diverse.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    MENELAO A TELEMACO
    Pecca ugualmente chi all'ospite, che non vuole partire,
    fa fretta, e chi, mentre già parte, lo ferma.
    L'ospite va ben trattato se resta, lasciato partire, se vuole.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    TELEMACO A EUMEO
    Per l'uomo in bisogno non è buono il pudore.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    ODISSEO AI FEACI
    Sempre i giovani sono leggeri.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.

    ODISSEO AD ARÈTE
    Siimi felice, o sovrana, per sempre, finché la vecchiaia
    venga e la morte, che agli uomini son comuni.
    Odissea, Einaudi, Torino 19682.