• Luis de Gòngora y Argote nacque a Cordova l'11 luglio 1561 da Francisco de Argote e da Leonor de Gòngora, di cui assunse il cognome.
    A quindici anni si recò a Salamanca per studiare giurisprudenza, ma vi completò e perfezionò invece la sua cultura umanistica e letteraria. Tanto che nel 1581 di ritorno a Cordova, acquistò fama di poeta con sonetti festivi, satirici e amorosi.
    Avuti gli ordini minori, visitò Madrid nel 1589, ritornandovi l'anno dopo. Fu poi a Salamanca (1593), dove si ammalò gravemente, e a Valladolid (1603), sede della corte. Contemplò la vita della capitale con occhio scettico e curioso, lanciando audaci satire e polemizzando aspramente con Quevedo.
    Gongora ritornò in patria nel 1609, e fra il 1611 e il 1613 scrisse la Fábula de Polifemo y Galatea, in ottave, e la prima Soledad. Negli anni successivi iniziò la seconda Soledad e compose il Panegírico al Duque de Lerma e la Fábula de Píramo y Tibe, oltre a vari sonetti e odi.
    Passato a Madrid e ordinato sacerdote, nel 1617 fu nominato cappellano d'onore del re, e la sua poesia libera e mordace si fece cortigiana.
    Colpito da grave malattia (1626), ritornò a Cordova, dove morì il 23 maggio 1627.