• (RE) A mali estremi, occorrono estremi rimedi. Se no, meglio lasciarli come sono.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (CONTESSA) Ama tutti, fidati di pochi, non far torto a nessuno.
    William Shakespeare, Tutto è bene quel che finisce bene, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (OFELIA) Bianco come la neve il suo sudario...
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (MARCELLO) C’è qualcosa di marcio in Danimarca.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (LAERTE) Cielo! È dunque possibile che lo spirito d’una fanciulla sia caduco come la vita d’un vecchio?
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (AMLETO) Conoscere bene un uomo è come conoscere se stessi.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (AMLETO) E che cos’è mai l’uomo se l’impiego del suo tempo è soltanto nel dormire e nel mangiare? Non più che una bestia.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (AMLETO) E la vita di un uomo non è che il tempo di dire “uno”.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    AMLETO) E tutto per nulla!
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (REGINA) È una legge comune: chi vive deve morire, deve attraversar la natura per giungere all’eternità.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (AMLETO) Essere... o non essere. Questo è il problema. Se sia meglio per l’anima soffrire oltraggi di fortuna, sassi e dardi, o prender l’armi contro questi guai e opporvisi e distruggerli. Morire, dormire... nulla più. E dirsi così con un sonno che noi mettiamo fine al crepacuore ed alle mille ingiurie naturali, retaggio della carne! Questa è la consunzione da invocare devotamente. Morire, dormire; dormire, sognar forse... Forse; e qui è l’incaglio: che sogni sopravvengano dopo che ci si strappa dal tumulto della vita mortale, ecco il riguardo che ci arresta e che induce la sciagura a durar tanto anch’essa. [...] Chi vorrebbe sudare e bestemmiare spossato, sotto il peso della vita, se non fosse l’angoscia del paese dopo la morte, da cui mai nessuno è tornato, a confonderci il volere ed a farci indurire ai mali d’oggi piuttosto che volare a mali ignoti?
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (AMLETO) Il mondo è fuor di squadra: che malettetta noia, esser nato per rimetterlo in sesto!
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (LAERTE) La virtù stessa non sfugge alle frecce della calunnia.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (POLONIO) Non indebitarti e non prestar soldi, perché chi presta perde sé e l’amico.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (ROMEO) O morte, come entri rapida nei pensieri degli uomini disperati!
    William Shakespeare, Romeo e Giulietta, in Le tragedie, Mondadori, Milano 1976.

    (BERTRAM) Ogni ostacolo frapposto al desiderio accresce il desiderio...
    William Shakespeare, Tutto è bene quel che finisce bene, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (POLONIO) Presta l’orecchio a tutti, ma a pochi la tua voce.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (POLONIO) Questa è la frenesia dell’amore, che distrugge se stessa con la propria foga e induce la volontà a imprese disperate, come avviene sempre, quaggiù, quando le passioni ci affliggono.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (OFELIA) Sappiamo ciò che siamo ma non quel che potremmo essere.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (RE) Son come un uomo che è intento a un doppio affare ed è incerto, esitante, non sa quale debba avere la precedenza e li trascura così tutti e due.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (ELENA) Spesso le aspettative sono deluse, soprattutto dove erano più promettenti, mentre si realizzano dove la speranza è morta, e domina la disperazione.
    William Shakespeare, Tutto è bene quel che finisce bene, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (ELENA) Tutto è bene quel che finisce bene. Fine è coronamento. Qualunque via si segua, la fine è quel che conta.
    William Shakespeare, Tutto è bene quel che finisce bene, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (LAFEW) Un compianto moderato è un diritto dei morti; un dolore eccessivo è nemico dei vivi.
    William Shakespeare, Tutto è bene quel che finisce bene, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (AMLETO) Un pizzico di male getta sospetto e scandalo sull’essere più nobile.
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.

    (ROSENCRANTZ) Un vecchio è doppiamente fanciullo
    William Shakespeare, Amleto, in I drammi dialettici, Mondadori, Milano 1977.