• A chi ha mentito una volta non si crede più, neanche quando dice la verità.
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    Al di sopra dell'uomo in carne e ossa non esiste niente di superiore, né la sua umanità, la libertà ecc.
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    Certo io non posso pensare se non esisto come essere sensibile.
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    Chi deve usare la sua vita per mantenersi in vita, non se la può godere.
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    Chi ha il potere ha il diritto.
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    Chi non ha mai osservato, più o meno consapevolmente, che tutta la nostra educazione mira a produrre sentimenti in noi, ossia a imporceli, invece di lasciare che li creiamo noi, qualunque ne sia l'esito?
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    Chi si preoccupa semplicemente di vivere si dimentica facilmente, a causa di quest'ansia, di godere la vita.
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    Ci si può sbarazzare di tante cose, ma non ci si può sbarazzare di tutto.
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    Ci sono scrittori che riempiono interi in-folio sullo Stato, senza porre in questione la stessa idea fissa dello Stato; i nostri giornali rigurgitano di politica, perché sono prigionieri dell'idea paranoica che l'uomo sia fatto per diventare uno zóon politikón.
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    Come sono poche le cose che l'uomo può controllare! Egli deve lasciare che il sole segua il suo corso, che il mare sollevi le sue onde, che i monti s'innalzino verso il cielo. Così se ne sta impotente di fronte all'incontrollabile. Può mai sottrarsi all'impressione di essere, nei confronti di questo mondo gigantesco, senza difese? Esso costituisce una legge fissa a cui egli deve sottostare, esso determina il suo destino.
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    Dal denaro dipendono felicità e infelicità.
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    Dalle cose di questo mondo, chi si sente spirio libero non viene né oppresso né angustiato, perché non vi bada.
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    Devozione e moralità si distinguono tra loro in ciò, che quella fa di Dio il legislatore, l'altra lo fa dell'uomo.
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    Dio e l'umanità hanno fondato la loro causa su nulla, su null'altro che se stessi. Allora io fondo parimenti la mia causa su di me, che allo stesso modo di Dio sono il nulla di ogni altro, sono il mio tutto, sono l'unico
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    Dio tribola col diavolo, e il filosofo con l'irrazionale e il caso.
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    Gli idoli esistono grazie a me: basta che io non li ricrei ed essi non esisteranno più; le "potenze superiori" esistono solo per il fatto che io le innalzo abbassando me.
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    Hegel ha mostrato che la stessa filosofia è religiosa. E cosa mai al giorno d'oggi non viene chiamato religione? La "religione dell'amore", la "religione della libertà", la"religione politica". Insomma ogni forma di entusiasmo.
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    Ho fondato la mia causa su nulla.
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    I delitti nascono dalle idee fisse. La santità del matrimonio è un'idea fissa. Dalla santità consegue che l'infedeltà sia un delitto, e quindi una certa legge sul matrimonio comporta per essa una pena più o meno lunga.
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    Il carattere di una società è determinato dal carattere dei suoi membri.
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    "Il denaro regge il mondo" è la parola chiave dell'epoca borghese. Un nobile nullatenente e un lavoratore nullatenente sono entrambi, come "morti di fame, insignificanti dal punto di vista politico; la nascita e il lavoro non contano, è il denaro che dà importanza.
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    Il fanatismo è di casa tra le persone colte; giacché la persona è colta in quanto si interessa alle cose spirituali, e l'interesse per le cose spirituali è appunto, se è vivo, fanatismo, e non può non esserlo: è un interesse fanatico per il sacro (fanum).
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    Il potere viene prima del diritto.
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    Il rude pugno della moralità non ha alcuna misericordia per la nobile essenza dell'egoismo.
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    Incontriamo noi forse soltanto persone possedute dal diavolo, o ci imbattiamo altrettanto spesso in posseduti all'opposto, che sono posseduti dal bene, dalla virtù, dalla moralità, dalla legge o da un qualsiasi altro "principio"? (...) I posseduti vanno pazzi per le loro opinioni. Se la parola "possessione" non vi piace, chiamatela prevenzione, anzi chiamatela, poiché siete posseduti dallo spirito e da esso vengono tutte le "ispirazioni" - esaltazione ed entusiasmo. Aggiungo che il perfetto entusiasmo - giacché non ci si può fermare a quello falso e dimezzato - si chiama fanatismo.
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    Io sono e rimango per me qualcosa di più dello Stato, della Chiesa, di Dio e simili.
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    L'esagerata suscettibilità è comunque una debolezza; eliminarla può essere una virtù lodevole.
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    L'esperienza quotidiana conferma che l'intelletto può aver rinunciato da molto tempo a una cosa quando il cuore batte ancora per essa ancora per molti anni.
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    L'odio si trasmette attraverso intere generazioni, semplicemente perché gli antenati dell'uno appartenevano ai guelfi, quelli dell'altro ai ghibellini
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    L'uomo si distingue dal giovinetto per il fatto che prende il mondo com'è, invece di vederlo dappertutto sotto una cattiva luce e di volerlo migliorare, cioè modellare sul suo ideale; si rafforza in lui la convinzione che nel mondo bisogna perseguire il proprio interesse, non i propri ideali.
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    La borghesia è l'aristocrazia del merito; "onore al merito" è il suo motto.
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    La borghesia non è nient'altro che il pensiero che lo Stato sia in tutto e per tutto il vero uomo, e che il valore umano del singolo consista nell'essere un cittadino dello Stato. Esso cerca il suo onore supremo nell'essere un buon cittadino.
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    La comunità, la famiglia ecc. sono, come rapporti naturali, fastidiosi impedimenti, che restringono la mia libertà spirituale.
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    La fede morale è altrettanto fanatica della fede religiosa.
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    La gioventù non conosce virtù.
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    La libera concorrenza non significa nient'altro se non che ognuno può mettersi contro l'altro, farsi valere, lottare con lui.
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    La libertà può essere soltanto la libertà totale.
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    La repubblica non è niente di diverso dalla - monarchia assoluta: giacché non importa se il monarcha si chiama principe o popolo, dato che entrambi sono una "maestà". Proprio il costituzionalismo dimostra che nessuno vuole e può essere solo strumento. I ministri dominano il loro signore, il principe; i deputati il loro signore, il popolo.
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    Le cose venali si possono avere col denaro ("col denaro si ha tutto"), ma proprio il denaro è quello che manca.
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    Le teste limitatenate costituiscono indiscutibilmente la classe umana più numerosa.
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    Ma chi immagini tu sia un egoista? Un uomo che invece di vivere per un'idea, cioè per qualcosa di spirituale, sacrificandole il suo personale vantaggio, serve quest'ultimo.
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    Meglio una ragazzotta libera che mille zitelle ingrigite nella virtù!
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    Nella sua prima e più incomprensibile forma, la moralità si presenta com abitudine. Agire secondo i costumi e le abitudini del proprio paese - significa essere morali.
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    Nessun pensiero è sacri, giacché nessun pensiero merita di essere oggetto di "devozione", nessun sentimento è sacro (non c'è un sentimento sacro dell'amicizia, della maternità ecc.), nessuna fede è sacra.
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    Nessuna cosa è sacra in sé, ma soltanto perché io la dichiaro sacra, per la mia sentenza, il mio giudizio, il mio genuflettermi, insomma per la mia - coscienza.
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    Nessuna persona colta è così colta da non trovare anche gioia nelle cose, e quindi da non essere anche incolta, e nessuna persona incolta è del tutto priva di pensieri.
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    Nessuno può fare più di quello che può fare.
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    Noi siamo soliti classificare gli Stati a seconda del diverso modo in cui è distribuito "il potere supremo". Se lo ha uno solo - monarchia; se lo hanno tutti - democrazia, ecc. E dunque il potere supremo! Potere contro chi? Contro il singolo e il suo "arbitrio". Lo Stato esercita il potere, il singolo non può farlo. Il comportamento dello Stato è esercizio di violenza, ma il suo potere esso lo chiama "diritto", invece quello del singolo "delitto". Delitto dunque, così si chiama il potere del singolo, e solo colo delitto egli spezza il potere dello Stato, quando è dell'opinione che lo Stato non sia al di sopra di lui, ma lui al di sopra dello Stato.
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    Non c'è niente che m'importi più di me!
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    Non c'è niente che non si faccia per amore di sé.
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    Non l'isolamento o la solitudine è lo stato originario dell'uomo, ma la società. La nostra esistenza comincia con il legame più intimo, dato che già prima di respirare viviamo insieme con la madre; poi, quando apriamo gli occhi alla luce del mondo, eccoci subito di nuovo attaccati al petto di un essere umano: il suo amore ci culla in grembo, ci guida con le dande e ci incatena alla sua persona con mille legami. La società è il nosto stato di natura.
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    O il bastone vince l'uomo o l'uomo vince il bastone.
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    Ogni Stato è un dispotismo, che il despota sia uno solo o siano molti, o che i signori siano tutti, come ben ci si immagina che avvenga in una Repubblica, dove l'uno tiranneggia l'altro.
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    Ogni popolo, ogni Stato, è ingiusto verso l'egoista.
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    Ogni uomo deve avere qualcosa che per lui stia al di sopra di se stesso. Tu devi posporre il tuo "interesse privato" quando è in gioco il benessere degli altri, il bene della patria, della società, il bene comune, il bene dell'umanità, la buona causa e altre cose simili! La patria, la società, l'umanità ecc., tu devi porte al di sopra di te stesso, e di fronte al loro interesse il tuo "interessa privato" deve starsene indietro; giacché tu non puoi essere - egoista.
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    Per molto tempo ci viene risparmiata una lotta, che più tardi non ci darà tregua: la lotta contro la ragione. L'infanziapiù bella passa senza che noi abbiamo ad accapigliarci con laragione. Non ce ne preoccupiamo affatto, non ce ne impicciamo, non accettiamo nessuna ragione. Con la persuasione non ci si fa fare niente, e siamo sordi di fronte ai buoni ragionamenti, princìpi, ecc.; resistiamo invece difficilmente alle carezze, ai castighi e altre cose del genere.Questa aspra lotta con la ragione si presenta solo più tardi, dando inizio a una nuova fase; nell'infanzia scorrazziamo di qua e di là senza molto lambiccarci il cervello.
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    Perché la libertà dei popoli è una "parola vuota"? Perché i popoli non hanno alcun potere!
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    Portare alla luce il pensiero puro, o aderire ad esso, è la passione della gioventù, e tutte le figure luminose del mondo dei pensieri, come la verità, la libertà, l'umanità, l'uomo ecc. illuminano ed esaltano l'anima giovanile.
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    Prima di tutte le cose bisogna - vivere.
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    Se ci sono i ricchi, la colpa di ciò è dei poveri.
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    Se io vedo soffrire l'amato, soffro con lui, e ciò non mi lascia in pace finché non ho tentato in ogni modo di consolarlo e rasserenarlo; se lo vedo contento, sono contento anch'io per la sua gioia. Da ciò non segue che mi causi dolore o gioia la stessa cosa che fa questo effetto a lui, come dimostra già ogni dolore del corpo, che io non senso come lui: a lui fa male il dente, ma a me fa male il suo dolore.
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    Se uno stupido mi dà ragione, io divento diffidente circa la mia ragione; non mi piace che mi si dia ragione. Ma anche quando mi dà ragione uno savio, non per questo ho ancora qualcosa. Che io io abbia ragione, è completamente indipendente dal fatto che mi diano ragione lo stolto o il savio.
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    Solo quando abbiamo imparato ad amarci col nostro corpo, e prendiamo piacere a noi stessi, per come siamo fatti e viviamo - ma ciò accade, nell'uomo, nell'età matura - solo allora si ha un interesse personale, egoistico, vale a dire un interesse non magari alla soddisfazione soltanto del nostro spirito, bensì a una soddisfazione totale, alla soddisfazione di tutto il tizio, un interesse personale. Provate a paragonare un uomo con un giovane, per vedere se l'uomo vi appare più duro, meno generoso, più interessato. È per questo peggiore? Voi dite di no, che è solo diventato più determinato, o, come anche dite, "più pratico". Lacosa principale comunque è questa, che egli fa di se stesso il centro più che non il giovane, il quale "si appassiona" per altre cose, per esempio per Dio, la patria e simili.
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    Tutto quanto il liberalismo ha un nemico mortale, un antagonista insuperabile, come Dio ha il diavolo: accanto all'uomo sta sempre il disumano, il singolo l'egoista. Stato, società, umanità non sgominano questo diavolo.
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    Un appello allo spirito di sacrificio e all'abnegazione dell'amore degli uomini dovrebbe infine aver perso il suo smalto di seduzione, dopo che i suoi effetti millenari hanno lasciato dietro di sé altro che la presente - miseria.
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    Una determinata fede, come la fede in Zeus, Astarte, Geova, Allah, ecc., può essere distrutta, ma la fede stessa, invece, è indistruttibile. Nel pensiero sta la libertà.
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    Una società non può rinnovarsi finché coloro che la formano e costituiscono rimangono quelli di prima.
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