[Storia di un marinaio colto dal male del viaggio] Te ne vai ancora nel mondo Per il bene segreto dell'incertezza Sopra le tue assi ferite Da anemoni di ruggine ferrosa 5 A mantenere dosi uguali Di alcool e di giusta ebbrezza Corpetti neri e cappellini grigi Decorano l'imbuto del corso che laggiù Formicola una storia lontana dai tuoi legni 10 Spezzati nel fiato grosso dei flutti E brucia il desiderio stravagante In quell'umanità di cemento La lenta canzone dei battellieri Dalle sponde del Bosforo alle Piramidi 15 Cancella quell'accenno di vite Lontane dalle rovine dei templi Sulle fiammelle di un estuario Armato a sfida del molo possente Con sguardo rapito torni a colpire 20 La sfera accesa della luna Che cade con la sua lava intrecciata Sulle pieghe dell'onda tremula E col senno del magico Cantore Indovini il modo di queste cadute 25 Nel passo diverso della felicità Fra gli angoli uguali del porto Nell'odore largo di sfortunaA G.C., per la sua pazienza e per la sua attitudine inevitabilmente innata ad ascoltare gli altri. (IL CAVALIERE DELLA STIVA... Carlo B.) [Lirica inedita, febbraio 2005] |
Lettera all'autore, 16 Feb 2005
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