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          Un giorno,
          dopo tanto tempo
          e tante fragili lacrime,
          vedo laggiù una  panchina
      5  e,  sopra,  il profilo di un viso
          e poi la curva del collo
          e la nuca e le spalle,
          e immagino siate voi
          seduti ancor lì, contro il sole
    10  già rosso del tramonto.
          Il cuore, ecco,  mi arde in gola
          e mi travolge e trascina
          nel gorgo denso degli anni,
          sì che non ho più questo volto
    15  né queste mani
          né queste vesti indosso;
          e anche respiro
          profumo di stanze e scale e balconi
          e libri e polvere e legno
    20  che sale da l’erba e dal muschio
          qui, dove cammino.
          Qui, dove credo ora udire
          le vostre voci,
          uscite da infinito silenzio,
    25  morbide e calde nell’aria.
          Così corro con l’anima a voi
          e  lì mi getto,  come un bimbo,
          ad aspettare il solito abbraccio,
          contro il sole
    30  già rosso del tramonto. 
    
    
    [da Poesie Vecchie e Nuove]