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          Lo chiamano maltempo,
          questo tempo di pioggia
          e di freddo che oggi
          in casa ci costringe
      5  sotto le travi a vista,
          pigri a letto con un libro,
          le carezze nella conca
          di un abbraccio insonnolito.
    
          Lo chiamano maltempo,
    10  questo tempo di parole
          senz'altro fare che ascoltarci
          e ascoltare la cabàsa del vento
          tra le foglie del pioppo; e spiove.
          Riconosco mai ripetersi
    15  il fraseggio virtuoso dell'usignuolo,
          là ti indico un rigogolo e il monocorde
          messaggio del passero solitario.
    
          Si accinge l'indaco di nuovo
          di un cielo più sereno.
    20  Vieni, scaldiamoci un caffè.
          C'è una farfalla prigioniera
          da liberare dalla zanzariera,
          è infreddolita e lenta stenta
          sul davanzale
    25  e anche la terra sul crinale laggiù
          si ripara sotto la coperta di ciniglia
          distesa d'un campo d'orzo.
    
          Lo chiamano maltempo,
          questo beltempo trascorso insieme,
    30  lentamente.
          In cucina mi offri, come fiori all'olfatto,
          grappoli di pomodori succulenti.
          La pera a spicchi,
          mi sbucci, mi imbocchi.
    35  Anche il basilico reciso, ieri vizzo,
          coi gambi nell'acqua di un bicchiere,
          si è ripreso. E lo chiamano maltempo… 
    
    
    [Mercatello sul Metauro, luglio 2006]