Tratta da Le Père Noêl et la petite fille di Brassens, Leggenda di Natale narra la vicenda di una spensierata ed ingenua fanciulla che cede la sua castità a un "Babbo Natale" ricco ma dagli occhi senza amore: l'esatto contrario, insomma, del cosiddetto "principe azzurro" o (per un richiamo interno all'opera dello stesso De André) del "re senza corona e senza scorta" de La canzone di Marinella. Così agendo, questo riccone privo di scrupoli vorrebbe allontanare l'inesorabile spettro della vecchiaia.
Nella solitudine subentrata alla perdita dell'innocenza, l'ammirazione del mondo ("adesso che gli altri ti chiamano dea") non basta a consolare la giovane, alla quale resta solo la luna come confidente segreta dei suoi sogni perduti ("ancora alla luna vorresti narrare / la storia di un fiore appassito a Natale").
Si tratta di una storia triste e inquietante, ma le semplici rime baciate ("fiori/dolori", "lana/collana") e il semplice giro di accordi riescono a riscattarne lo squallore creando un'atmosfera magica e sognante.

Tra le figure retoriche segnaliamo due iperbati: "e d'oro e d'argento splendevano i doni" (v. 7); "dai piedi ai capelli ti volle baciare" (v. 12); due personificazioni: "parlavi alla luna, giocavi coi fiori" (v. 1), "e il vento era un mago, la rugiada una dea" (v. 3); un elegante chiasmo: "coprì le tue spalle d'argento e di lana / di perle e smeraldi intrecciò una collana" (vv.9-10).

ASPETTI METRICI
Quattro quartine con schema a rima baciata (AABB). I versi sono in prevalenza dodecasillabi (tranne vv. 3 e 6, che risultano ipermetri).



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Inquietante è Leggenda di Natale, vicenda di una giovane che si lascia irretire con promesse, cedendo in cambio la sua castità. “Parlavi alla luna... ...nel bosco incantato di ogni tua idea”. Ma giunge un “babbo Natale” ad interrompere la felicità di queste immagini: “E venne l’inverno... ...ma gli occhi eran freddi e non erano buoni”. Questo batto Natale farà svanire l’incanto e, nella solitudine, la fanciulla avrà solo la luna come confidente segreta delle illusioni perdute; non saranno sufficienti l’ammirazione e l’invidia del mondo a compensarla del trauma subìto.
[G. Baldazzi - L. Clarotti - A. Rocco, I nostri cantautori, Thema editore, 1990, p. 109]


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Favola delicata ispirata da un testo di Brassens, in cui le semplici rime baciate (fiori/dolori, lana/collana) e il semplice giro di accordi riescono a creare un’atmosfera magica e rarefatta.
[D. Fasoli, Fabrizio De André. Passaggi di tempo, Editori Associati, 19993, p. 118]


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La “prima volta” di una bambina sedotta da un Babbo Natale carico di doni ma dagli occhi senza amore.
[C.G. Romana, Amico fragile. Fabrizio De André, Sperling & Kupfer, 19993, p. 68]