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          Ah, tu pensavi che anch'io fossi una
          che si possa dimenticare
          e che si butti, pregando e piangendo,
          sotto gli zoccoli di un baio.
    
    5    O prenda a chiedere alle maghe
          radichette nell'acqua incantata,
          e ti invii il regalo terribile
          di un fazzoletto odoroso e fatale.
    
          Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti
    10  o sguardi l'anima dannata,
          ma ti giuro sul paradiso,
          sull'icona miracolosa
          e sull'ebbrezza delle nostre notti ardenti:
          mai più tornerò da te. 
    
    
    [La corsa del tempo]

    COMMENTO
    Il lessico semplice e immediato rende agevole la comprensione di questa poesia. Forse l'unica immagine da chiarire è il "fazzoletto odoroso e fatale" del v. 8: ma si tratta ovviamente di un fazzoletto imbevuto di un profumo che potrebbe uccidere. La poetessa si rivolge dunque all'amato che l'ha abbandonata, assicurandogli che non lo supplicherà e non ricorrerà a pozioni magiche affinché egli ritorni; né tenterà di ucciderlo. Anzi, con ferma determinazione, gli giura di essere lei a non volerlo "mai più".