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          Non so se sei vivo
          o sei perduto per sempre,
          se posso ancora cercarti nel mondo
          o ti debbo piangere mestamente
          come morto nei pensieri della sera.
    
    5    Ti ho dato tutto: la quotidiana preghiera
          e la struggente febbre dell'insonnia,
          lo stormo bianco dei miei versi
          e l'azzurro incendio degli occhi.
    
          Nessuno mi è stato più intimo di te,
    10  nessuno mi ha reso più triste,
          nemmeno chi mi ha tradita fino al tormento,
          nemmeno chi mi ha lusingata e poi dimenticata.
    
    
    [Lo stormo bianco. Traduzione di Gene Immediato]

    COMMENTO
    In questa semplicissima poesia, che risale al 1915, la Achmatova esprime il tormento di chi non può sapere nulla del destino di una persona ormai lontana ma intensamente amata: neppure se sia viva o morta. Eppure, o meglio proprio a causa di questa incertezza la delusione e il rimpianto sono vivissimi: perché non è bastato aver "dato tutto" all'uomo di cui era innamorata ma dal quale è stata, non si sa perché, abbandonata.