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          Dov'è la memoria dei giorni
          che furon tuoi sulla terra, e intrecciarono
          gioia e dolore e furono per te l'universo'
    
          Il fiume numerabile degli anni
    5    li ha dispersi; sei una parola in un indice.
          Dettero ad altri gloria senza fine gli dèi,
          iscrizioni ed eserghi, monumenti e diligenti storici;
          di te sappiamo solo, oscuro amico,
          che una sera udisti l'usignuolo.
    
    10  Tra gli asfodeli dell'ombra, l'ombra tua vana
          penserà che gli dèi son stati avari.
    
          Ma i giorni sono una rete di comuni miserie,
          e c'è sorte migliore della cenere
          di cui è fatto l'oblio?
    
    15  Su altri gettarono gli dèi
          l'inesorabile luce della gloria, che guarda nell'intimo ed enumera ogni crepa,
          della gloria, che finisce col far avvizzire la rosa che venera;
          con te, fratello, furono pietosi.
    
          Nell'estasi d'una sera che non sarà mai notte,
    20  tu odi la voce dell'usignuolo di Teocrito. 
    
    
    [L'altro, lo stesso]