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          Verrà la morte e avrà i tuoi occhi1 -
          questa morte che ci accompagna
          dal mattino alla sera, insonne,
          sorda, come un vecchio rimorso
      5  o un vizio assurdo2. I tuoi occhi3
          saranno una vana parola,
          un grido taciuto, un silenzio.
          Così li vedi ogni mattina
          quando su te sola ti pieghi
          nello specchio. O cara speranza,
          quel giorno4 sapremo anche noi
          che sei la vita e sei il nulla.
    
          Per tutti la morte ha uno sguardo.
          Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
    15  Sarà come smettere5 un vizio,
          come vedere nello specchio
          riemergere6 un viso morto,
          come ascoltare un labbro chiuso.
          Scenderemo nel gorgo7 muti.
    
    22 marzo '50
    
    
    [Poesie, Torino, Einaudi 19698]

    METRO
    Versi liberi raggruppati in due strofe, la prima di dodici versi e la seconda di sette.

    COMMENTO
    Questa poesia, incentrata sulla delusione amorosa patita per l'attrice americana Constance Dowling, fu pubblicata nella raccolta omonima, edita postuma nel 1951 dopo il suicidio dell'autore.
    Il testo sviluppa infatti una breve e impietosa riflessione del poeta sulla fine di un amore che chiude ogni speranza sul futuro: il primo verso, come una legge ineludibile, sancisce lunione tra gli occhi dell'amata e la morte che il poeta immagina imminente (il testo riporta la data del 22 marzo 1950, ovvero poco più di cinque mesi prima della morte di Pavese, che si tolse la vita il 27 agosto dello stesso anno).
    La seconda parte, simmetricamente alla prima, si apre con una considerazione di carattere sentenzioso ("Per tutti la morte ha uno sguardo", v. 13), che focalizza l'associazione morte-occhi, ribadita dal v. 14, identico al primo (per ripetere appunto che, per il poeta, lo sguardo della morte avrà gli occhi della donna da lui vanamente amata).
    Qualunque sia il motivo della morte, il verso finale affida al nulla e all'oblio il destino non solo del poeta, ma di tutti gli uomini.

    NOTE
    1 avrà i tuoi occhi: mi guarderà attraverso i tuoi occhi.
    2 un vizio assurdo: attrazione, maniacale e incomprensibile, del suicidio (Il vizio assurdo è il titolo della biografia di Pavese scritta dall'amico Davide Laiolo).
    3 i tuoi occhi: A parte l'anafora fra questo e i vv. 1 e 14, in questa prima strofa va segnalato l'uso dell'enjambement (vv. 2-3; vv. 4-5; vv. 5-6), che mira a sottolineare i momenti di delusione dell'io poetico.
    4 quel giorno: il giorno della morte.
    5 smettere: abbandonare, interrompere.
    6 riemergere: riaffiorare, riapparire
    7 gorgo: l'abisso della morte e quindi del nulla.