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          Nel campo mezzo grigio e mezzo nero1
          resta un aratro senza buoi, che pare
          dimenticato, tra il vapor leggero2.
    
          E cadenzato dalla gora3 viene
      5  lo sciabordare4 delle lavandare
          con tonfi spessi5 e lunghe cantilene:
    
          Il vento soffia e nevica la frasca6,
          e tu non torni ancora al tuo paese!
          quando partisti, come son rimasta!
    10  come l'aratro in mezzo alla maggese7.
    
    
    
    [Myricae, 1a 1891; edizione definitiva 1903]

    METRO
    Endecasillabi raggruppati in due terzine e una quartina, con schema metrico ABA CBC DEDE. Da notare però che i vv. 7-9 sono legatii non da rima ma da assonanza tonica: "frasca | rimasta" (che però è una quasi-rima poiché le due parole hanno la s in comune).

    COMMENTO
    Negli aspetti della natura e delle piccoli cose Pascoli mira sempre a cogliere emblemi e significazioni, elementi e rapporti atti ad esprimere il suo senso della vita carico di perplessità e di smarrimento. In questo caso, "la campagna autunnale, il lavoro agricolo, l'umile fatica delle lavandare e il loro stornellare, (...) anziché dar luogo ad una serena descrizione, ad un idillio, si risolvono in una rappresentazione tutta dominata da arcane corrispondenze fra le cose, da un sottile senso di mestizia, reso prima (vv. 1.3) attraverso la notazione paesistica (le leggere nebbie autunnali) e dopo (vv. 8-10) dal canto dell'innamorata rimasta sola" (Salvatore Guglielmino).

    NOTE
    1 mezzo grigio e mezzo nero: grigia nella metà del campo non ancora arata, e nera nella metà in cui la terra è stata già rivoltata dall'aratro.
    2 vapor leggero: lieve nebbia.
    3 gora: canale.
    4 lo sciabordare: il rumore dei panni sbattuti.
    5 tonfi spessi: colpi frequenti.
    6 nevica la frasca: le foglie cadono dal ramo, fitte come neve.
    7 alla maggese: al campo non seminato.