• Franco Fortini (pseudonimo di Franco Lattes) nacque a Firenze il 10 settembre 1917, da padre ebreo e madre cattolica (Fortini era il cognome della madre, da lui adottato nel 1940). Nonostante la diversa estrazione religiosa, i coniugi Lattes non erano praticanti e Franco crebbe in un ambiente laico.
    Lureatosi il lettere e in giurisprudenza, in seguito alle leggi razziali fu espulso dall'organizzazione universitaria fascista, e dopo l'8 settembre 1943 riparò in Svizzera e partecipò alla Resistenza in Val d'Ossola.
    Al ritorno in patria, Fortini decise di stabilirsi a Milano dove, oltre all'insegnamento, svolse molteplici attività di copywriter, consulente editoriale, traduttore, impegnandosi costantemente, da intellettuale rivoluzionario, nelle lotte ideologiche del suo tempo.
    Il 30 aprile 1946 venne pubblicato, nella collana di poesia di Einaudi, il primo libro di versi, Foglio di via e altri versi, con un suo disegno in copertina e una dedica al padre. Il primo a recensire il libro fu Italo Calvino su l'Unità.
    Fra le raccolte poetiche successive possiamo ricordare: Poesia ed errore (1937-1957), pubblicata nel 1959; Una volta per sempre (1963); L'ospite ingrato(1966); Questo muro (1973); Una volta per sempre. Poesie 1938-1973 (1978); Paesaggio con serpente. Versi 1973-1983 (1984). Del 1990 è l'ampia silloge di Versi scelti: 1939-1989, in cui Fortini riunì il meglio della sua produzione poetica. Nel 1994 apparve il suo ultimo libro di poesie, Composita solvantur.
    Rare le sue prove narrative: Agonia di Natale (1948); Sere in Valdossola (1963); La cena delle ceneri (1988).
    Molto vasta invece l'attività di traduttore, fra le cui prove spiccano: Albertine scomparsa (1952) di Marcel Proust e, dello stesso autore, Jean Santeuil (1953); Poesie e canzoni (1961) di Bertold Brecht; Faust di Goethe (1970).
    Molto importanti le sue opere di saggistica, rivolte non soltanto a temi letterari ma anche politici e culturali, tra le quali possiamo ricordare: Dieci inverni: 1947-1957 (1959); Verifica dei poteri (1965); Ventiquattro voci (1969); Saggi italiani (1974); Questioni di frontiera (1977); Extrema ratio. Note per un buon uso delle rovine (1990).
    Bisogna infine ricordare la collaborazione ad alcune tra le più importanti riviste del Novecento: "Letteratura" (di Bonsanti) e "Riforma letteraria" (di Carocci e Noventa), sotto il regime fascista; e, dopo la guerra, "Il Politecnico" (di Vittorini), "Ragionamenti" (da lui fondata nel 1955 con L. Amodio, S. Caprioglio, e Roberto e Armanda Guiducci) "Officina" e "Comunità"... nonché a diversi quotidiani: dall'"Avanti!" (di cui è stato redattore dal 1945 al 1948) al "Corriere della Sera", al "Sole-24 0re".
    Franco Fortini è morto a Milano il 28 novembre 1994.